Più della paura poté la conoscenza

Editoriale pubblicato il 28 giu 2018 nella newslsetter 25/2018

E' una buona notizia sapere che le paure, spontanee o molto più spesso indotte e alimentate da "portatori di interesse" (leggi: forze politiche), si sfaldano davanti alla oggettività dei dati e della conoscenza.
La conoscenza ci aiuta a distinguere tra realtà ed ombre. Tra minacce reali o solo percepite. "Invasione" e  "sicurezza" sono due temi oggi ricorrenti nella comunicazione politica. Persone straniere e sconosciute invadono in massa il nostro paese mettendo a rischio la nostra salute, incolumità fisica e i nostri beni. I dati ufficiali e attendibili delle Questure e dell'Unione Europea  ci dicono invece che i reati non sono aumentati e che il numero di migranti, rifugiati e richiedenti asilo in Italia è inferiore a quelli di molti altri paesi europei.
La buona notizia di questa settimana è che esiste chi non si uniforma ad un sentire che si vorrebbe comune e rema invece controcorrente. Ad esempio a Pordenone: la coop sociale Nuovi Vicini e Caritas hanno organizzato le occasioni che permettono a tutti i cittadini di conoscere dalla voce dei protagonisti le storie e le esperienze di questi "nuovi vicini venuti da lontano" - una serata per incontrarsi e una giornata camminando in montagna insieme ad uno di loro.
Le buone notizie si possono replicare: perchè non proporre ai nostri concittadini  - magari presso la biblioteca comunale - questi incontri ravvicinati con chi ci racconta la sua storia, viene da lontano e spesso ancora nella totale incertezza sul futuro. O con chi sta cercando di integrarsi più o meno faticosamente. O con chi è di etnia Rom. O con chi dorme in strada. Conoscere le vere storie delle persone ci cambia. In meglio.