connettere la solidarietà

Editoriale pubblicato il 22 nov 2018 nella newslsetter 39/2018

In questi tempi in cui siamo tutti “connessi” perché non pensare a “connettere la solidarietà”? E' questa la terza tesi che il MoVi, in modo un po' provocatorio, propone con il titolo: “Connettiamo la solidarietà per creare valore di cittadinanza – diritti – convivialità – giustizia: mettiamo in rete le nostre esperienze generative”. La “generatività” ossia la nostra capacità di far nascere cose nuove, di innovare, partendo da un nuovo modo di pensare e di agire collettivo in grado di impattare positivamente sulle forme del produrre, dell’abitare, del prendersi cura, dell’organizzare, dell’investire, del vivere l'ambiente.
Come volontari promuoviamo e partecipiamo a percorsi locali e nazionali che dal basso cercano strade nuove per una sempre nuova e migliore umanità. Perchè questa azione possa avere forza di cambiamento dobbiamo oggi più che mai essere capaci di connettere le molte esperienze, i gruppi disseminati nel territorio, le persone attive, le reti locali, per indirizzare la nostra azione su filoni comuni, con una visione condivisa e chiara da costruire insieme del futuro che desideriamo per il nostro Paese.
Un futuro fatto di sicurezza senza rinunciare alla solidarietà, di benessere preservando l'ambiente e i diritti delle future generazioni, di libertà senza un minore impegno per i diritti di tutti e per la pace e l'equità a livello planetario.
Il MoVI vuole per questo aiutare sempre più persone a scoprire la bellezza di adoperarsi gratuitamente per gli altri e per il bene comune: non pensiamo di essere persone o gruppi speciali ma vorremmo essere compagni di strada di tutti per costruire insieme una società tutta solidale e responsabile, dove non ci sia più bisogno di volontari!
Certo un'utopia, una meta lontana da seguire che non sappiamo quando raggiungeremo ma orienta e sostiene il nostro cammino: qual'è secondo voi i prossimo passo da fare per andargli più vicino?