Un messaggio di speranza

Editoriale pubblicato il 13 dic 2018 nella newslsetter 42/2018

Un Italia fatta di cittadini arrabbiati e delusi, rancorosi ed impauriti dei “diversi”, sfiduciati delle istituzioni e della politica ; delusi che quello che era stato promesso di una rapida “ripresa”, economica che non c’è stata. In questo clima fotografato dal “Censis”, e pensando all’avvicinarsi delle festività  è utile riprendere e condividere le parole del nostro Presidente Sandro Mattarella in occasione dei 50 anni della fondazione di don Benzi la  “Giovanni XXIII”. Esordisce così il capo dello Stato: «In Italia abbiamo bisogno di sentirci più comunità. Non è solo un problema del nostro Paese, ma come cittadini dello Stato dobbiamo ricordarci di tendere la mano agli ultimi e ai più poveri». E continua “La solitudine delle persone fa crescere la paura, l’insicurezza, la diffidenza verso il prossimo”, ha spiegato. «Troppo spesso ai buoni sentimenti viene preferito il cinismo nel nome di un realismo che crea barriere e discriminazioni. Questo va contro la nostra costituzione e contro la vocazione naturale degli italiani». Pensando alle  “diversità” continua: «Nella società non ci sono, non ci possono essere “scarti”, ma soltanto cittadini, di identico rango e di uguale importanza sociale: una diversa visione mette in discussione i fondamenti stessi della Repubblica, della nostra Repubblica». E conclude con questo forte messaggio che vogliamo profondamente condividere:  «Tutte le diversità all’interno di una popolazione rendono la nostra vita più completa e più felice - ha concluso il Presidente della Repubblica - e amore e benevolenza creano progresso, il cinismo solo pregiudizi e meccanismi controproducenti per il nostro benessere».